Diocesi di Forlì-Bertinoro – Parrocchia di Capocolle
Domenica 5 ottobre 2014
Consacrazione e intitolazione
della chiesa di Capocolle a
San Giovanni Paolo II
con la collocazione della reliquia del Papa Santo
Carissimi,
sono felice e orgoglioso di invitarvi alla consacrazione della chiesa di Capocolle, che sarà intitolata, terza in Italia, a San Giovanni Paolo II. A lui siamo grati, come ha affermato papa Francesco
“per il suo instancabile servizio, la sua guida spirituale, per aver introdotto
la Chiesa nel terzo millennio e per la sua straordinaria testimonianza di santità”.
Nel 1978 ascoltammo, stupiti, le sue parole: “Non abbiate paura, aprite, anzi spalancate le porte a Cristo”. Da lui, grande comunicatore dentro le periferie del mondo e della vita, abbiamo imparato la fede coraggiosa, densa di fatti, non di programmi, come lo stesso Papa Santo ebbe a dire: “Non una formula ci salverà, ma una Persona”.
Chiediamo a San Giovanni Paolo II, di cui ricorderemo nel 2015 il decimo anniversario della morte, che anche la nostra fede sia così essenziale e carnale.
Don Giovanni Amati
Programma
ore 10:00
concerto della Banda di Bertinoro
ore 10.30
Santa messa di consacrazione presieduta dal vescovo di Forlì-Bertinoro mons. Lino Pizzi
consegna della reliquia di San Giovanni Paolo II alla presenza delle autorità e della comunità polacca
ore 11.45
concerto della Banda di Bertinoro aperitivo offerto dalla parrocchia
LA CONTINUITÀ DI UNA STORIA
Papa Francesco: Sono felice di essere stato chiamato a proclamare la santità di Giovanni Paolo II, grande uomo e grande Papa. Con la sua testimonianza di fede, di amore e di coraggio apostolico, accompagnata da una grande carica umana, questo esemplare figlio della Nazione polacca, ha aiutato i cristiani di tutto il mondo a non avere paura di dirsi cristiani, di appartenere alla Chiesa, di parlare del Vangelo. In una parola: ci ha aiutato a non aver paura della verità, perché la verità è garanzia della libertà”.
Papa Benedetto XVI: “Quello che Giovanni Paolo II chiedeva a tutti, egli stesso lo ha fatto per primo: ha aperto a Cristo la società, la cultura, i sistemi politici ed economici, invertendo con la forza di un gigante, forza che gli veniva da Dio, una tendenza che poteva sembrare irreversibile.
Quella carica di speranza che era stata ceduta in qualche modo al marxismo e all’ideologia del progresso, egli l’ha legittimamente rivendicata al cristianesimo, restituendole la fisionomia autentica della speranza”.
Don Francesco Ricci, sacerdote forlivese, dal giorno della elezione di Giovanni Paolo II, il 16 ottobre 1978, dedicò tutta la sua opera culturale ed editoriale per spiegare chi fosse il nuovo Papa. Fondò la rivista Il Nuovo Areopago (ancora oggi edita dalla coop. La Nuova Agape di Forlì) per supportare culturalmente l’opera di evangelizzazione di Giovanni Paolo II. Scriveva don Ricci nel 1980: “Attorno a Giovanni Paolo II il fascino per l’ ulteriore rivelazione della sua verità di uomo è andato creando uno spazio sempre più vasto e più vero di accoglienza. L’uomo, a qualunque storia e cultura, nazione e religione, lingua o colore di pelle appartenga, lo «sente», non solo, lo «riconosce», lo «incontra», e quell’incontro è posto oggi nel cuore dell’uomo e delle nazioni come un seme che darà il suo frutto al tempo opportuno”.
Giovanni Paolo II a Forlì l’8 maggio 1986
Giovanni
Giovanni Paolo II visitò Forlì l’8 maggio 1986. Accolto in piazzale della Vittoria invitò i forlivesi a lavorare per “dare luogo a un altro risorgimento umano e cristiano” e celebrò la messa in una piazza Saffi, mai piena come allora. L’1 maggio 2007 gli fu intitolata la piazza antistante la Cattedrale alla presenza del card. Tarcisio Bertone, allora segretario di Stato Vaticano, di numerose autorità e di oltre 2000 persone.